11 -Demon's destiny (Italian Edition) by Showalter Gena

autore:Showalter, Gena [Showalter, Gena]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: kane
ISBN: 9788858919668
editore: HARLEQUIN MONDADORI
pubblicato: 2014-02-19T23:00:00+00:00

19

Josephina corse via in lacrime. Kane voleva passare del tempo con Synda, quella che aveva definito un mezzo per raggiungere un fine. A quale fine si riferiva? Diceva sempre di voler salvare lei, Josephina... possibile che facesse tutto per il suo bene?

Forse non avrebbe dovuto fuggire, spinta dalla gelosia e dall’amarezza. Kane aveva appena provato un dolore tremendo, sopportando una punizione destinata a lei. Se era disposto a tanto, avrebbe di certo sposato Synda pur di tenere lei al sicuro.

Un’altra benedizione. Un’altra maledizione.

Forse in fondo lo desiderava. Dopotutto le Moire gli avevano detto che Synda poteva essere la donna della sua vita.

Le sfuggì un singhiozzo soffocato. Kane era suo. Suo! E lei non intendeva condividerlo con nessuno. I suoi baci oscuri ed eccitanti l’avevano cambiata e ora desiderava con disperata intensità il calore e il folle bisogno che solo lui sapeva suscitare.

Una mano le strinse il braccio con durezza, bloccando la sua corsa e facendola girare. Si trovò davanti Leopold e provò una fitta di paura.

Lui notò le guance bagnate di lacrime e la fissò torvo. «Cosa ti prende? Sei appena sfuggita a una punizione atroce.»

«Lasciami andare, fratello.»

Voleva ricordargli il loro legame di parentela, ma lui non raccolse l’allusione. «Mi respingi e piangi per lui, un animale posseduto da un demone, che sposerà la principessa e ti prenderà come amante. Te ne rendi conto?»

Non sarò l’amante di nessuno, neanche di Kane. «Chi sei per criticarmi?»

Il principe la studiò a lungo, come in cerca di qualche segnale di debolezza. «Posso dire qualsiasi cosa, ma tu continui a desiderare lui, lo vedo.» La trascinò alla finestra e tirò le tende. «Guardalo per quello che è davvero.»

Kane e Synda erano nel giardino che un tempo lei aveva curato insieme alla madre. Lui era sempre a torso nudo, con la ferita al centro del petto ancora aperta e sanguinante; si chinò a prendere un sasso e lo lanciò. Synda corse a prenderlo, lo raccolse e lo rilanciò a Kane.

Lui lo tirò di nuovo e lei corse di nuovo a prenderlo. La trattava come un cane?

Lo faceva a suo beneficio, si rese conto Josephina con un sorriso. La soddisfazione fu di breve durata: quella scoperta non cambiava comunque la direzione da lui presa.

Sentendo il corpo di Leopold che la premeva contro il vetro, cercò di divincolarsi, inutilmente. Un’ondata di paura la invase.

«Io ti tratterò meglio di lui» sussurrò il fratellastro.

«Lasciami andare, Leopold. Subito.»

«Non dovrei desiderarti» continuò lui ignorandola. «Tutti resterebbero inorriditi, se lo sapessero, ma quando ti guardo non posso soffocare ciò che provo.»

«Resisti.»

«Credi che non ci abbia provato?»

«Tenta ancora.»

Lui scoppiò in una risata senza allegria, più simile al gemito di un torturato. «No. Sono stanco di provare. Sono stanco di aspettare. Tu sei tutto ciò di cui ho bisogno. Mi capisci come nessun altro. Ti senti sola, ammettilo. Hai bisogno di qualcuno su cui contare, proprio come me. Ci daremo soddisfazione a vicenda, lo so.»

«No!» gridò lei, intensificando gli sforzi per liberarsi dalla sua stretta.

«Stai ferma. Voglio solo mostrarti come può essere bello tra noi.

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